Il Tristano in prosa (più propriamente intitolato L'Estoire de Monseigneur Tristan, Storia di monsignor Tristano, in francese antico) è un adattamento della storia di Tristano e Isotta, inserita in un lungo romanzo in prosa ambientato contestualmente alla leggenda arturiana: esso fonde le preesistenti versioni della vita di Tristano con le vicende di Lancillotto e con quelle della ricerca del Graal.
Il prologo dell'opera ne attribuisce la prima parte (che non comprende la materia del Graal) a un certo Luce de Gat, altrimenti sconosciuto, che iniziò probabilmente la stesura tra il 1230 e il 1235. Il testo venne ripreso e ampliato qualche tempo dopo il 1240: nell'epilogo, un secondo autore si nomina "Elia di Boron", presentandosi come il nipote del primo scrittore che trattò congiuntamente la materia arturiana e quella del Graal, Roberto di Boron[1]. Ma né le biografie dei due presunti autori, né la loro dichiarazione di aver tradotto l'opera da un originale latino sono prese sul serio dagli studiosi[2].